martedì 26 luglio 2016

26 luglio 2016, First week

La prima settimana qui ad Ipswich è ormai terminata. Scusatemi se non sono stata molto presente, ma qui al campus abbiamo degli orari anormali, e quasi non ho nemmeno tempo per lavarmi. Ma a parte gli scherzi, vorrei raccontarvi un po' come è andata in modo molto generale.

La mia vita all'interno della città universitaria è più o meno questa: la mattina si studia e al pomeriggio si fa attività fisica, o si fanno escursioni, e durante il weekend si va in giro con gli amici e i compagni di studio a scoprire le bellezze della città che ci ospita. 
In questa settimana tra una lezione e l'altra, attività sportive, e gite a Londra ho avuto l'occasione di conoscere persone nuove e di rincontrarne con molto piacere alcune già conosciute nei campus che ho frequentato precedentemente.
Mi sono divertita molto in questi giorni e spero che continui ad essere così fino alla fine.

Vi aggiorno presto, 
Alessia.





martedì 19 luglio 2016

19 luglio 2016, domani

DOMANI, DOMANI, DOMANI, DOMANI, DOMANI.
E' questa l'unica parola che mi risuona in testa da questa mattina alle nove, "domani". Domani parto per l'Inghilterra. Domani vivrò uno dei miei sogni più grandi. Domani rincontrerò Dorotea, una mia carissima amica che non vedo da  più di un anno. Domani parto con mia cugina Elena nel nostro posto preferito. Domani. Domani. Domani. Tutto questo accade domani.
Ancora non ci credo, e continuerò a non crederci finché non mi troverò su quell'aereo con destinazione Londra, la città dei miei sogni.

E' tutto pronto, vestiti, beauty-case, trucchi, cartoleria per le lezioni, playlist per il viaggio... Ogni cosa. L'unica che non è pronta, sono io. Che ancora non credo di poter passare due settimane stupende, in un posto stupendo, con delle persone stupende. Non sono psicologicamente pronta per tutto questo. So già che il tempo passerà troppo in fretta, che non vorrò mai tornare a casa, ma so anche che la mia famiglia e i miei amici mi mancheranno, sarà strano non averli tra i piedi.


Volevo anche farvi presente che non sarò molto "attiva", se si può dire, perchè non conosco ancora molto bene il programma della vacanza, però spero di potervi tenere aggiornati su i miei spostamenti e le mie avventure. Farò tutto il possibile.

Ci aggiorniamo al più presto,
un'Alessia molto ansiosa per la partenza.

giovedì 14 luglio 2016

14 luglio 2016; Lasciami andare, madre

"Lasciami andare, madre" è un libro di Helga Schneider del 1998 che racconta l'incontro di Helga con sua madre. La madre di Helga è un ex soldato delle SS, che ha abbandonato i suoi due figli per intraprendere la carriera militare durante la Seconda guerra mondiale; Helga in questo libro racconta ai suoi lettori tutto ciò che è accaduto il 6 ottobre del 1998, quando ha rivisto sua madre a distanza di ventisette anni dal loro ultimo incontro.

Questo libro, veramente bello, mi ha fatto riflettere molto; non parla soltanto del Nazismo, della Germania di Hitler e delle esperienze personali della madre di Helga, ma anche del rapporto tra quest'ultima e la figlia. Nella vita il nostro primo punto di riferimento, soprattutto quando si è bambini, sono i nostri genitori, e non riesco a pensare come possa essere stato per la Schneider dover crescere senza una figura materna. Io credo che non ne sarei capace, perchè per quanto io litighi con mia mamma, lei è sempre, insieme a papà, il mio punto di riferimento in tutto.

I genitori sono le prime persone che incontriamo nel corso della nostra vita, le uniche che pensano a noi figli in ogni momento e le uniche che ci vorranno sempre bene. So benissimo di non essere la prima persona a parlare di questo, ma leggendo quel libro mi sono resa conto della fortuna che ho ad essere cresciuta con dei fantastici genitori al mio fianco; come tutti noi adolescenti che nonostante siamo costantemente in disaccordo con loro sappiamo in fondo di essere fortunati, tanto, tanto, tanto fortunati.
E so anche che mia mamma e mio papà leggeranno questa cosa, perciò vorrei dirgli, sebbene io li faccia arrabbiare spesso, che li ringrazio per tutto ciò che fanno per me e che non riesco ad immaginarmi una vita senza di loro. Vi voglio tanto bene.

Noi ci aggiorniamo presto,
Alessia.

Questi sono Mamma Nicoletta e Papà Paolo,
i miei maestri di vita.

lunedì 11 luglio 2016

11 luglio 2016, Cambiamenti

So di essere stata molto assente in questi giorni, ma la mia vita è un po' monotona in questo periodo, non mi succede mai niente di cui valga la pena scrivere, perciò ho preferito non farlo anzi che risultare banale.

In questi giorni che mi sono presa "per me", diciamo, ho avuto molto tempo per pensare, e mi sono accorta che sta accadendo una cosa di cui tanti miei coetanei hanno paura: STO CAMBIANDO. 
In questo ultimo anno mi sono sentita dire tante volte dai miei amici "Sei cambiata Ale", ma non ci ho mai fatto tanto caso, perchè io mi sentivo la stessa di sempre. Però ultimamente mi sono accorta che è vero, sono cambiata. Me ne rendo conto da alcune piccole cose, a volte molto semplici, come il fatto di stare con una compagnia di amici diversa dal solito, frequentare di più certe persone rispetto ad altre, trovarmi in disaccordo con persone con le quali non lo ero mai stata.

Mi trovo spesso a chiedermi:"Sei cambiata, ok, ma è un bene o un male?". Io, sinceramente, lo considero un bene, perchè sono maturata, sto diventando grande, e sto cominciando a capire come funziona la vita vera; altre persone lo considerano un male, perchè beh, semplicemente, preferivano la vecchia Alessia.
A questo punto la vera domanda non è se sono cambiata oppure no, ma quanto sono cambiata; io non mi sento tanto diversa, sono pur sempre la ragazza che si veste sempre di nero, che ama mangiare, che ride e piange per niente, che studia tanto perchè ama imparare, che legge libri fantasy, guarda serie TV anch'esse fantasy, che ascolta continuamente musica e che passa tutto il suo tempo libero tra quelle quattro mura chiamate "palestra". Io mi sento ancora me stessa, sono sempre io; sono più matura e forse un po' diversa, ma fondamentalmente sono sempre la stessa Alessia di sempre.

Volevo perciò dire a chi ha paura dei cambiamenti, di non averne, perchè sono necessari. Non possiamo crescere senza cambiare, né migliorare senza cambiare; perciò non abbiate paura, cercate di rimanere più fedeli a voi stessi nei modi di fare e vedrete che la vostra personalità non la perderete mai.

Vi aggiorno presto, un grande abbraccio.
Alessia, quella di sempre.


martedì 5 luglio 2016

5 luglio 2016, Letizia

Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi per la mia assenza, giuro che ho una motivazione; in questi ultimi giorni sono stata un po' impegnata e non ho avuto tempo di scrivere. Venerdì ho avuto allenamento e poi Alice, una mia "amica della palestra" a dormire da me; sabato ho visto la mia migliore amica, Alice, (si chiamano tutte Alice, lo so, a volte faccio confusione persino io) che non vedevo da un sacco di tempo e che era appena tornata da Londra; domenica sono stata in montagna a casa di mia cugina e non avevo connessione.
Queste sono le vere motivazioni; ieri, se ve lo state chiedendo, ho passato una fantastica giornata con Letizia, che oramai voi conoscete, e avrei voluto scriverne, ma mi è venuto una sorta di blocco dello scrittore e non trovavo il modo giusto per dirlo; questa mattina, però, dopo averci dormito su, ho deciso che vi parlerò non della nostra giornata, ma della nostra amicizia.

Letizia ed io ci conosciamo da sempre, proprio da quando eravamo due piccoli esserini che frequentavano l'asilo; durante il periodo della scuola materna lei abitava a Falcinello e io qui dove abito ora, a Sarzana, perciò non ci vedevamo quasi mai al di fuori dell'asilo. Quando è stato il momento di andare alla scuola elementare abbiamo scelto due scuole differenti, ma la sua famiglia si è trasferita nella mia stessa via, perciò ci vedevamo comunque. Un giorno poi arrivò la svolta; cominciai a frequentare una palestra di ginnastica ritmica "L'Ecole" e il primo giorno di allenamento mi accorsi di essere nello corso di Letizia e da lì cominciò la nostra amicizia: ci vedevamo sempre all'allenamento e diventammo sempre più unite.
Nonostante quest'anno non fossimo nella stessa scuola, perchè io sono più grande di un anno, siamo riuscite a vederci lo stesso tutti i giorni per via dell'allenamento, e se non eravamo a ginnastica, ci incontravamo al di fuori. Da quando l'estate è cominciata siamo costantemente insieme, in palestra, al mare, in giro, a casa... Ovunque.


Ormai è come una sorella per me e me ne rendevo conto proprio ieri quando pensavo al fatto che, nonostante fossimo state insieme per tre ore e mezza la mattina, al pomeriggio ci siamo viste nuovamente al mare. Con lei posso parlare di tutto, fare qualsiasi cosa ed essere me stessa al 100%, e viceversa, perchè so che di lei non mi stancherò mai; le voglio tanto tanto bene.

Per oggi è tutto, ci vediamo presto.
Alessia.